26 settembre 2009

Gratis in rete le poesie di Caccamo

Il poeta calabrese Michele Caccamo (Taurianova, 1959) mette gratuitamente a disposizione degli utenti del web, in formato pdf, la sua opera in versi. Tre libri; che gli editori, dopo avere esaurita la prima tiratura di ciascuno, non  hanno inteso ristampare più. Con piacere ve ne forniamo i link; cliccate sulle copertine, qui sotto, e si apriranno le rispettive pagine di download.



Michele Caccamo
La stessa vertigine,
la stessa bocca


aster

Manni
2005


Raffaele La Capria: «In queste poesie gli accostamenti, le cesure, le metafore, sono nude e ardite, hanno un taglio moderno, novecentesco, a volte sono ermetiche nella loro estrema concisione. E una insopprimibile malinconia, una rarefatta malinconia metafisica, ci arriva come una musica nascosta».


Dona Amati
Michele Caccamo

Il pomo e la mela
Con illustrazioni di
Maurizio Carnevali


aster

LietoColle
2006


Diana Battaggia e Michelangelo Camilliti: «L’originalità di questo progetto editoriale non risiede certo nel tema trattato – la passionalità dell’eros e le sue implicazioni nella percezione sensoriale – ma nel rapporto dialogico tra gli autori che si è venuto a creare quasi per gioco, teso a descrivere il differente approccio al piacere, già rilevabile nel titolo in cui è indicato lo stesso frutto “incantatore” riferendone il nome maschile e femminile».


Michele Caccamo
Chi mi spazierà il mare

aster

Zona
2007

Alda Merini: «Amore fisico, amore metafisico, liriche pregne di vorace desiderio di corpi in movimento ma altresì dischiuse ad una idealità rara e rarefatta. Michele Caccamo conosce bene l’irregolarità dell’ode ma seduce la conclusione di ogni verso, con ciò denunciando ampia confidenza con il messaggio poetico. Spaziando dall’erotismo alla furia degli elementi, dal bisogno di colloquiare alla morte, il nostro poeta irrompe nei sentimenti della gente quasi secondandoli e scoprendoli poco a poco. E lo fa anticipando con una rara introspezione i contenuti del vivere quotidiano e quasi anelando per il lettore, l’uomo, un irrefrenabile bisogno di aria, respiro, una sopravvivenza mai rinunciata».

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