13 febbraio 2011

Festa del ventunesimo Amicarium

Il 28 gennaio 2011 si è svolta a Capua, nel quartier generale dell’Accademia Palasciania, la Festa del XXI Premio dell’Amicarium di Marco Palasciano. A documento di essa riportiamo alcune foto (di Antimo Puca e Orfeo Soldati, in parte rielaborate da terzi), con esse intervallando il testo del presente post. Ecco intanto la Top 10 dell’Amicarium 2010:

1. Domenico Callipo
(Segretario dell’Accademia Palasciania)

2.
Margot Tafuri
(Vicepresidente dell’Istituto
Palascianiano per gli Studi Euristici)


3.
Matteo Mastantuoni

4. Antonio Faenza

5. Antimo Puca
(Segretario dell’Istituto Palascianiano
per gli Studi Euristici)


6.
Angelo Maisto
(Vicepresidente dell’Accademia
Palasciania)


7.
Rosa Viscardi

8. Agnese Guerra

9. Luca Iavarone

10. Daniele Ventre

Da ventun anni esiste il Premio dell’Amicarium (il primo fu per l’annata 1990); da diciotto anni esiste la sua classifica a punti (1993); da quindici anni il tutto è chiamato Amicarium (1996); da dodici anni il Dono dell’Amicarium consiste invariabilmente in un opuscolo contenente una selezione di opere letterarie composte nell’annata da Marco Palasciano (1999); da otto anni esiste la Festa dell’Amicarium (celebrata per la prima volta il 30 gennaio 2004, per l’annata 2003); da cinque anni esiste il gioco del Totoamicarium (3 gennaio 2007). Il rituale centrale della Festa, cosí come si è stabilizzato, è il seguente.


Nominato un notaio, vengono distribuite le schedine del Totoamicarium (vedi foto qui sotto), che gli ospiti – previo versamento di un obolo che andrà ad alimentare il piatto – hanno da compilare coi nomi di coloro che suppongono essere i primi 25 classificati dell’Amicarium dell’annata (aiutandosi per le proprie supposizioni con uno sguardo alle classifiche delle annate precedenti); i nomi vanno scelti entro una data lista di 100 (contenente anche svariati nomi palesemente falsi, aggiunti per ridere, in ispecie storpiature dei nomi accanto).


Ha quindi inizio il resoconto – al leggío – della sintesi, ricavata dal Diario di Marco Palasciano, delle avventure vissute nella trascorsa annata da lui e dai primi 100 classificati dell’Amicarium dell’annata stessa, partendo dal n. 100 e risalendo verso il n. 1: per ciascuna posizione è data teatrale lettura d’una scheda, di lunghezza variabile (da una parola a un pezzo di romanzo), al termine della quale è rivelato il nome del personaggio di turno. Ben celati restano intanto i Doni, per esempio all'interno della famosa valigia di cartone palascianesca (vedi foto qui sotto).


A partire dal n. 25, i giocatori del Totoamicarium stanno con le orecchie piú tese che mai e le schedine sott’occhio (i nomi indovinati varranno di piú se, oltre alla loro presenza in Top 25, si saranno indovinate anche le loro posizioni precise).


Giunti al n. 2 si dà lettura, in ordine deciso dal caso, delle schede relative al 1° e al 2° classificato, senza ancora rivelare chi sia il 1° e chi il 2°.


I due personaggi vengono quindi chiamati sul palco (vedi foto qui sopra). E Marco Palasciano, dopo un momento di suspense, serra uno dei due nell’abbraccio di rito (vedi foto qui sotto), rivelando in tal modo chi sia il 1° (a questo punto sogliono esplodere gli applausi spontanei della platea).


Il notaio controlla le schedine (vedi foto qui sotto), e assegna il piatto del Totoamicarium a chi abbia immaginato la Top 25 piú aderente alla realtà.


Nel frattempo vengono consegnati, estraendoli dal loro geloso scrigno, i Doni dell’Amicarium: a ciascuno dei primi 10 classificati dell’annata è riservata una copia dotata di copertina colorata, mentre gli altri ospiti della Festa ricevono copie dotate di copertina in bianco e nero. Il Dono attuale, il cui titolo è l'anagramma del sottotitolo, è
Qui cogli e ammiri segni divini. Quindici meravigliosi enigmi.


Quanto all'ultima Festa dell’Amicarium, resta da annotare che (1) a preludio di essa si è tenuto a Palazzo Lanza l'evento
Violazioni poetiche, e che nel corso di essa (2) si è tenuta la cerimonia di premiazione del Premio di Poesia “Lamento per Pio Meo di Cesare” e (3) si è colta l’occasione di celebrare il 25° anniversario del giubbino di Marco Palasciano, il quale capo di vestiario – acquistato il 13 dicembre 1985 e tuttora in uso – si può ammirare, esposto su un appendiabiti, nell'angolo in basso a sinistra della foto quissottostante.

Nessun commento:

Posta un commento