26 dicembre 2017

Nel mezzo del cammin del sapiens sapiens

Comunicato stampa sulla puntata n. 2 di Dal Paleolitico a Palasciania. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; grati vi saremo, in eterno e all'estremo; e intanto, buone feste!


Anche durante le vacanze natalizie l'Accademia Palasciania, ovvero «l'accademia meno accademica del mondo», porta avanti l'undicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Dal Paleolitico a Palasciania. Undici salti in accelerazione geometrica lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens", un'occasione unica di divertimento coniugato alla ricerca filosofica, alla ricerca di nuovi amici e finanche di sé stessi, smarriti o meno in qualche «selva oscura».

E proprio dal «mezzo del cammin di nostra vita», o meglio dal punto mediano dell'avventura umana dal Paleolitico superiore a oggi, trarrà il suo spunto base la puntata n. 2, arricchita da una cena comunitaria in modalità ognuno-porta-qualcosa e sfociante in veglione di Capodanno. Si terrà infatti – come sempre a ingresso gratuito – domenica 31 dicembre, con inizio alle ore 18.57. La sede dell'incontro sarà in Capua; l'ubicazione precisa potrà essere conosciuta dalle persone interessate contattando il 3479575971, oppure anagrammando questo endecasillabo: «Canto inni d'amore, non morrò».

Il titolo della lezione-spettacolo di Marco Palasciano che darà avvio alla serata sarà "Paleolitico supremo. Pitture rupestri delle grotte di Lascaux (circa 17.000 a.C.)"; ma di pitture rupestri non si parlerà soltanto: se ne faranno produrre alle persone presenti, sia pure sulla carta e non sulle rupi. Da tale gioco prenderanno il via i tre laboratori interni al festival-laboratorio, come annunciato nella puntata precedente: laboratorio biografico (cosa abbiamo da narrare e in che forma potremmo narrarlo), laboratorio affettivo (l'espressione immediata di emozioni e sentimenti relativi al nostro vissuto), laboratorio teatrale (l'espressione degli stessi mediata da personaggi-simbolo, situazioni allegoriche ecc.). Chiunque potrà partecipare all'uno o all'altro, o anche a tutti e tre insieme, a proprio piacimento.

A mezzanotte, infine, il nuovo anno sarà salutato con un abbraccio collettivo, ad auspicio del prevalere dell'umana armonia, per proseguire ancora con giochi vari. Lungo i mesi a seguire – ricordiamo – sarà possibile inserirsi in qualsiasi momento del percorso, senza necessità di aver seguìto le puntate precedenti; i cui resoconti si troveranno intanto in palasciania.blogspot.it, come pure il programma completo di "Dal Paleolitico a Palasciania".

21 dicembre 2017

Fatti ben foste a viver da evoluti

Domenica 17 dicembre si è tenuta in Capua, presso Cose d'Interni Libri, alla presenza di 8 partecipanti e per la durata di circa un'ora e mezza, Paleolitico superiore. Ascesa dell'Homo sapiens sapiens (circa 36.000 a.C.), la puntata n. 1 di Dal Paleolitico a Palasciania. Undici salti in accelerazione geometrica lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens, undicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 2 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 31 dicembre alle ore 18.57 in sede da definire (contattare il 3479575971 o Marco Palasciano in Facebook), con a seguire una cena sfociante in veglione di Capodanno tra giochi teatrali e vari, e si intitolerà Paleolitico supremo. Pitture rupestri delle grotte di Lascaux (circa 17.000 a.C.).

La puntata n. 1, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo – più un momento di laboratorio musicale, con flauto “preistorico” e coro – durante la quale si sono trattati i seguenti argomenti:

I. Filosofia e storia come antidoti 
alla crisi spirituale dell'epoca attuale
A cosa serve la filosofia. La ricerca euristica e le sue meraviglie. Caso e destino. Insegnare per imparare. La bella sensazione del suscitare belle sensazioni. Come trovare nuovi degni amici. Il bisogno di identità diffusamente sentito nell'epoca attuale. Le spinte nazionaliste e populiste e il rischio di un ritorno del totalitarismo. La pretesa della religione di tornare a essere il principale punto di riferimento dei popoli, o con le buone (papa) o con le cattive (jihād). Il complottismo e le credenze antiscientifiche da esso alimentate. L'importanza degli studi storici. La questione di quali siano le nostre vere radici e, soprattutto, del cosa farne. L'assurdità dell'idea di razza pura: siamo tutti sanguemisti. La xenofobia. La stolida irrisione e/o condanna dei costumi d'altri luoghi ed epoche. Di contro, la qualità principe dello storico serio: la sospensione del giudizio, da non confondere col relativismo. La corda troppo tesa si spezza, troppo lenta non suona (vedi qui il vecchio musico sulla zattera); analogamente, la nave della filosofia deve seguire una rotta che la porti lontano tanto da Scilla (superstizione, fideismo, integralismo) quanto da Cariddi (scientismo, materialismo, nichilismo). Necessità di un'educazione filosofica per tutti: non tanto la storia della filosofia, quanto un bagaglio base di strumenti utili all'interpretazione del mondo. Per liberarsi dei filtri psicoculturali guastavisione ci vuol tempo, di solito; tuttavia c'è chi da bambino ha già mente cristallina; così come c'è chi, all'opposto, diventa «vecchio prima di diventare saggio» (battuta del matto in Shakespeare, Re Lear, atto I, scena V). La sinergia fra scienza, filosofia e poesia. L'umiltà scientifica. La conoscenza perfetta dell'universo è impossibile da dentro l'universo, almeno a livello cosciente. Inutile struggersi per la propria episteme imperfetta. La tolleranza per le imperfezioni altrui. Le risorse e i limiti di ciascuno. Il mutuo aiuto nel problem solving. Il feedback di gruppo e l'aumento dell'intuitività. Il laboratorio biografico: cosa abbiamo da narrare e in che forma potremmo narrarlo. Il laboratorio affettivo: l'espressione immediata di emozioni e sentimenti relativi al nostro vissuto. Il laboratorio teatrale: l'espressione degli stessi mediata da personaggi-simbolo, situazioni allegoriche ecc. Il rapporto col nostro passato e col passato del mondo. La nostalgia. Ogni epoca della vita ha le proprie bellezze. È mai esistita un'età dell'oro? (vedi Allen, Midnight in Paris).

Cinodonte.
II. La cronoscala geologica
La storia della Terra, iniziata circa 4.600.000.000 anni fa, si divide in quattro eoni geologici: Adeano, Archeano, Proterozoico, Fanerozoico. Quest'ultimo, iniziato circa 542.000.000 anni fa, si divide in tre ere geologiche: Paleozoico, Mesozoico, Cenozoico. La deriva dei continenti. Le estinzioni di massa. Il Mesozoico si divide in tre periodi geologici: Triassico, Giurassico, Cretaceo. Nel Triassico un cinodonte sviluppa la capacità di nutrire i suoi piccoli con secrezioni ghiandolari: sarà l'antenato di tutti i mammiferi. Nel Cretaceo il retrovirus HERV-W si fonde al DNA di un proto-topolino marsupiale e dà così origine alla placenta corioallantoidea (vedi qui). Il Cenozoico, iniziato circa 65.000.000 anni fa, si divide in tre periodi geologici: Paleogene, Neogene, Neozoico. Al Paleogene risale l'ipotetico antenato comune delle scimmie e dell'uomo: l'Archicebus achilles. Il Neozoico si divide in due epoche geologiche: Pleistocene (iniziato circa 2.500.000 anni fa) e Olocene (iniziato nel 10.000 a.C. circa, ovvero alla fine dell'ultima glaciazione, e tuttora in corso).

Australopithecus afarensis.
III. Dall'Australopithecus all'Homo
L'Età della pietra, ovvero età in cui l'uomo si serve di manufatti di pietra non avendo ancora scoperto l'uso dei metalli, si divide in tre periodi: Paleolitico (coincidente col Pleistocene), Mesolitico e Neolitico (iniziato con l'introduzione dell'agricoltura, circa 8000 a.C., e conclusosi con l'invenzione della scrittura, circa 3500 a.C.). Il Paleolitico si divide in inferiore, medio e superiore. Nel Paleolitico inferiore appaiono le prime specie di Homo, caratterizzate fra l'altro da esclusiva postura eretta (diversamente dagli australopiteci, che erano ancora arboricoli) e da alimentazione onnivora, in conseguenza del deteriorarsi del clima. Nel tardo Neogene, dall'Australopithecus afarensis (vedi Lucy) era derivato l'Australopithecus africanus; da questo derivarono ora il primo essere vivente a fabbricare utensìli, l'Homo abilis, ancora peloso come una scimmia; e l'Homo ergaster, privo di pelliccia.

Homo heidelbergensis.
IV. Dall'Homo abilis 
all'Homo erectus, 
dall'Homo ergaster 
all'Homo heidelbergensis
Quanto a carnivorità, l'Homo abilis fu inizialmente necròfago; si diede poi alla caccia, che servì anche a consolidare i legami sociali tra maschi, nonché a stimolare lo spirito organizzativo e portare a forme sempre più evolute di comunicazione. Il progressivo abbassamento della laringe rese le varie specie di Homo in grado di parlare, sempre meglio. Inizialmente si pronunciò, oltre alle vocali, solo la consonante P, poi anche M, ecc. (un bambino odierno nei suoi primi mesi di vita replica tutto il processo fonoevolutivo). L'Homo ergaster fu il primo ad articolare un vero e proprio linguaggio. La sudorazione èccrina, più efficiente dell'apòcrina, e la scomparsa dei peli corporei, resero l'Homo ergaster più idoneo a correre, senza surriscaldarsi, il che lo favorì nella caccia; favorì inoltre l'espansione del cervello, l'organo più sensibile alla temperatura (e che i capelli contribuiscono a proteggere dal surriscaldamento). L'assenza di pelliccia, il rizzarsi dei cui peli aveva fini espressivi, fu compensata dall'aumento dell'espressività facciale. Dall'Homo habilis discese l'Homo erectus, primo utilizzatore del fuoco. Il più antico sito di popolamento continuativo in Europa meridionale: Isernia La Pineta. Dall'Homo ergaster discese l'Homo heidelbergensis (vissuto da circa il 600.000 a.C. a circa il 100.000 a.C.). Sue tracce in Campania: le Ciampate del Diavolo.

V. Homo neanderthalensis
e Homo sapiens
Dall'Homo heidelbergensis discesero l'Homo neanderthalensis (prima specie umana a seppellire i morti, a dipingersi il corpo con colori tribali e a indossare ornamenti) e l'Homo sapiens. Il Paleolitico medio, dominato dall'Homo neanderthalensis, inizia intorno al 200.000 a.C., insieme con la Glaciazione Riss, che termina intorno al 120.000 a.C.: per essa l'Homo sapiens rischia l'estinzione, riducendosi a poche centinaia di individui e salvandosi, pare, riparando nelle grotte costiere sudafricane di Pinnacle Point, qui cibandosi di frutti di mare ecc. (vedi qui). Circa 75.000 a.C.: catastrofe di Toba; nuovamente l'Homo sapiens rischia l'estinzione. Circa 70.000 a.C.: il più antico culto finora scoperto, quello del dio serpente (vedi qui). Circa 64.000 a.C.: le punte di frecce più antiche finora scoperte. Una poetica spiegazione di José Ortega y Gasset: la freccia come uccello stilizzato, con un becco davanti e piume dietro. Circa 40.000 a.C.: i più antichi flauti finora scoperti. L'Homo neanderthalensis si estingue intorno al 36.000 a.C. (fra le varie ipotesi: l'eruzione dell'ignimbrite campana), in contemporanea col definitivo affermarsi dell'Homo sapiens con la sottospecie Homo sapiens sapiens, cioè noi, la cui ascesa a unico rappresentante del genere Homo segna l'inizio del Paleolitico superiore. Il ruolo dei nonni. Il ruolo degli autistici. Culture del Paleolitico superiore: Castelperroniano, Aurignaziano, Gravettiano (qui le più note «veneri» preistoriche), Solutreano, Madgaleniano (all'inizio del quale ci troveremo nella prossima puntata di Dal Paleolitico a Palasciania).

VI. Evoluzione della vita e senso della vita
Nell'ultima parte della lezione si è tornati su temi già trattati in precedenti incontri, relativamente all'evoluzione biologica, al suo dipendere dal fenomeno dell'errore e a come le leggi fisiche col loro permettere errore, evoluzione ecc. rendano l'universo in cui viviamo «il migliore dei mondi possibili», in cui l'essere trova compimento, sia pure nell'incompiutezza; vedi fra l'altro di Oniricon il resoconto della puntata n. 7, capitolo IX, e il resoconto della puntata n. 9, capitolo II. 


Si ringrazia Carolina Pragliola per le tre foto del momento musicale.

12 dicembre 2017

Inizia l'undicesima stagione

Comunicato stampa sulla puntata n. 1 di Dal Paleolitico a Palasciania. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Sebbene si sia concluso solo da un paio di settimane il decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie", l'Accademia Palasciania – a grande richiesta – sta già per avviare l'undicesimo, intitolato "Dal Paleolitico a Palasciania. Undici salti in accelerazione geometrica lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens". L'evento si articolerà in dodici puntate che si terranno a cadenza quattordicinale, di domenica, in sedi da definire di volta in volta. Ciascun incontro consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano integrata da momenti di laboratorio affettivo, biografico e teatrale cui tutte le persone presenti potranno partecipare.

La puntata n. 1 si terrà alle ore 18.57 di domenica 17 dicembre – come sempre a ingresso libero – nella sala superiore di Cose d'Interni Libri (Capua, corso Gran Priorato di Malta 88). Tema: "Paleolitico superiore. Ascesa dell'Homo sapiens sapiens (circa 36.000 a.C.)". Ogni incontro infatti trarrà spunto da uno di dodici accadimenti scelti per prossimità delle loro date a quelle di un'ampia cronoscala (36.000 a.C. - 2018) che, per x = circa 18,57 (da cui l'orario 18.57), prima salterà 2^10·x anni, poi 2^9·x, poi 2^8·x, poi 2^7·x ecc. Ma ai temi storici se ne intrecceranno molti altri, dai più bassi ai più alti, sempre alla ricerca «del vero e del miro» fra sogno, realtà e iperrealtà, a partire da noi stessi e dal rapporto con gli altri esseri umani.

Sarà possibile inserirsi in qualsiasi momento del percorso, senza necessità d'aver seguìto le puntate precedenti. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

Locandina del nuovo macroevento

Cliccare qui, a ingrandire la visione; indi ingrandire ancóra, lì cliccando. Ma... aggiornamento: sebbene nella locandina sia scritto che ogni puntata «trarrà spunto da uno di dodici accadimenti scelti...», in realtà nel corso di Dal Paleolitico a Palasciania saranno narrati tutti gli accadimenti principali intercorsi tra il Big Bang e la puntata n. 12. Chiarirà Palasciano in occasione della puntata n. 7, Rinascimento. Johannes Gutenberg reinventa la stampa (circa 1440): «I titoli erano stati pensati in ragione di un progetto originario che prevedeva la trattazione di un solo argomento a puntata, tralasciando tutti gli argomenti intermedi; ma la musa Clio mi ha preso la mano, e le lezioni si sono trasformate in un dettagliato flusso cronologico-narrativo continuo. Stasera, per esempio, narrerò i principali eventi dei quasi sei secoli compresi fra la metà del IX e la metà del XV». Inoltre il sottotitolo originario della prima puntata, Comparsa dell'Homo sapiens sapiens, muterà in Ascesa dell'Homo sapiens sapiens.

Dal Paleolitico a Palasciania

L'Accademia Palasciania 
in collaborazione con 
Pro Loco di Capua, Cose d'Interni Libri, Amaro Caffè,
Unità Territoriale di Capua della Croce Rossa Italiana,
Casa nel Sole, Casa delle Arti di Succivo
presenta
l'undicesimo festival-laboratorio palascianiano
di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia

DAL PALEOLITICO
A PALASCIANIA

Undici salti in accelerazione geometrica
lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens


Questo undicesimo festival-laboratorio (completamente gratis, come i precedenti) si articolerà in dodici puntate che si terranno alle ore 18.57 di una domenica sì e una no (con l'eccezione della puntata n. 10, spostata al 25 aprile), dal 17 dicembre 2017 al 20 maggio 2018, in Capua e dintorni.

Le sedi delle varie puntate saranno decise di volta in volta; per sapere della sede di turno, ove non indicata nell'annuncio, contattare il 3479575971 o www.facebook.com/marco.palasciano.

Si terrà inoltre, sabato 26 maggio 2018, una festa a chiusura dell'evento.
 
Ogni incontro, festa finale esclusa, consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano – integrata da momenti di laboratorio affettivo, biografico e teatrale cui tutte le persone presenti potranno partecipare – che trarrà il titolo da uno di dodici accadimenti scelti per prossimità delle loro date a quelle di un’ampia cronoscala (36.000 a.C. - 2018) che, per x = circa 18,57 (da cui l’orario 18.57), prima salterà 210x anni, poi 29x, poi 28x, poi 27x ecc. Ma non si tratterà solo di quelli, bensì di tutti i principali accadimenti avvenuti tra una data e l'altra. Il tutto alla ricerca «del vero e del miro» fra sogno, realtà e iperrealtà, a partire da noi stessi e dal rapporto con gli altri esseri umani. E sempre molto ludus vi sarà (notato l’anagramma?).

Sarà possibile inserirsi in qualsiasi momento del percorso, senza necessità di aver seguìto le puntate precedenti. Sono comunque tutte a ingresso libero, a eccezione della puntata n. 11, in occasione della quale l'ingresso sarà limitato a persone che abbiano partecipato in precedenza ad almeno tre incontri dell'Accademia Palasciania, escludendo chi non partecipi da oltre un anno e chi abbia meno di 10 punti nell'Amicarium 2018.

Per conseguire il diploma di Dal Paleolitico a Palasciania bisognerà aver partecipato ad almeno 8 puntate. 

Nel calendario qui sotto, cliccare sui quadratini per visionare i resoconti delle puntate già tenute.


1. Paleolitico superiore. Ascesa dell'Homo sapiens sapiens (circa 36.000 a.C.)
Cose d'Interni Libri, Capua, 17 dicembre 2017

2. Paleolitico supremo. Pitture rupestri delle grotte di Lascaux (circa 17.000 a.C.)
Palascianeum, Capua, 31 dicembre (con festa di Capodanno)

3. Neolitico. Invenzione del vino (circa 7500 a.C.)
Palazzo della Gran Guardia, Capua, 14 gennaio 2018

4. Età del bronzo. Emancipazione della scrittura dalla contabilità (circa 2700 a.C.)
Palazzo della Gran Guardia, Capua, 28 gennaio

5. Età classica. Aristotele precettore di Alessandro Magno (342-340 a.C.)
Palascianeum, Capua, 11 febbraio (con festa di Carnevale)
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

6. Medioevo. Distruzione e ricostruzione di Capua (841-856)
Palazzo della Gran Guardia, Capua, 25 febbraio
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

7. Rinascimento. Johannes Gutenberg reinventa la stampa (circa 1440)
Amaro Caffè, Capua, 11 marzo
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

8. Età moderna. John Kay inventa la spoletta volante (1733)
Palazzo della Gran Guardia e Palascianeum, Capua, 25 marzo
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

9. Belle Époque. Prima ripresa cinematografica (1888)
Croce Rossa Italiana e Palascianeum, Capua 8 aprile
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

10. Alba del postmoderno. Missione Vostok 1 (1961)
Casale di Teverolaccio, Succivo, 25 aprile
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

11. Tramonto del postmoderno. Fondazione dell'Accademia Palasciania (1999)
Palascianeum, Capua, 6 maggio
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

12. Epoca attuale. Che fai di bello per cambiare il mondo? (2018)
Casa delle Arti, Succivo, 20 maggio
La puntata si è tenuta regolarmente, ma non abbiamo avuto ancora il tempo di pubblicarne il resoconto; intanto è qui l'annuncio.

Festa di fine festival-laboratorio per la consegna dei diplomi e per il 50° compleanno di Marco Palasciano
Palascianeum, Capua, 26 maggio

2 dicembre 2017

Dedicato a Eleonora è tutto «Oniricon»

Giovedì 30 novembre – I anniversario della scomparsa di Eleonora Carmelina Bellofiore (1933-2016) – si è tenuta in Capua, a Palazzo Fazio, alla presenza di 16 partecipanti, Al nome bello fra reale e onirico (anagramma di «Eleonora Carmelina Bellofiore»), la puntata n. 10 ed ultima di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia. L'Accademia Palasciania ringrazia Capuanova e Pro Loco, che hanno ospitato cinque puntate di Oniricon ciascuna (in totale ospitando, negli anni, 48 eventi palascianiani l'una e 37 l'altra).

Possiamo già annunciare che, a grande richiesta, l'Accademia inaugurerà il suo undicesimo festival-laboratorio già nell'inverno 2017-2018, senza aspettare l'autunno 2018.

La puntata n. 10 di Oniricon è intanto consistita nella lettura, durata un'ora circa, di trenta poesie di Marco Palasciano dedicate alla madre Eleonora, e nella festa – con tanto di ricchissimo buffet comunitario – per la consegna dei diplomi del festival-laboratorio. Dai diplomi stessi è stato svelato, a quanti ancora non l'avessero scoperto da soli, quale fosse il gioco nascosto generatore dei temi base delle nove lezioni-spettacolo: a origine di tutto erano le 27 lettere, prese tre alla volta, del nome (il «nome bello fra reale e onirico») Eleonora Carmelina Bellofiore (alla quale, perciò, risulta dedicato tutto Oniricon):
   Elea 
   Onofri 
   Rachele 
   Armageddon 
   Eliogabalo 
   Nabucco 
   Ell
   Ofione 
   Orellana
Ultimo simpatico gioco: nella frase che segue, il rigo in alto (dove il latino «vel» vale «ovvero») è l'anagramma del rigo in basso:

Oniricon è dedicato a mia madre; vel:
io, Dante, creerò la Divina Commedia.

Di séguito è l'elenco delle otto anime gentili che hanno conseguito il diploma di Oniricon, avendo partecipato ad almeno sei delle prime nove puntate. Indichiamo fra parentesi il totale delle rispettive presenze 2009-2017 e, in numeri romani, la quantità di diplomi finora conseguiti.
     9. Gaetano Riccio (48; IV), Francesco Netti (20; I), Annalisa Papale (10; I)
     8. Antonio Faenza (50; IV)
     7. Enrico Cardellino (59; IV), Orlando Limone (22; II), Sossio Bencivenga (10; I)
     6. Alessia Ventriglia (62; VI)
Si ringrazia Marcella Cicala per le foto che seguono.

Bacio accademico. A sinistra il volontario addetto al cerimoniale prepara il diploma da consegnare.

Abbraccio accademico.

Palasciano con dieci dei sedici partecipanti alla puntata.

Frutta per il buffet. C'erano anche dolci, dolcetti, pizzette, casatielli, frittate, formaggi, vini ecc.