24 dicembre 2018

Un onirico Capodanno a Capua

Comunicato stampa sulla puntata n. 13 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; grati vi saremo, in eterno e all'estremo; e intanto, buone feste!


Anche durante le vacanze natalizie «l'accademia meno accademica del mondo», ovvero l'Accademia Palasciania, porta avanti il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile": un'occasione unica di divertimento coniugato alla ricerca filosofica, alla ricerca di nuovi amici e finanche di sé stessi, smarriti o meno in qualche «selva oscura». E così come la puntata n. 1 ("Nel punto x del cammin di nostra vita") recava come sottotitolo "Ognuno ha in cuore la sua selva oscura", la puntata n. 13 si intitolerà "Anno nuovo, incipit vita nova. Ognuno ha in cuore la sua stella pura".

L'incontro – come sempre a ingresso gratuito – si terrà lunedì 31 dicembre, con inizio alle ore 18.45, a Capua, nel Palascianèum, la cui precisa ubicazione potrà essere conosciuta dalle persone interessate anagrammando questo rigo d'abbecedario: «N = Non terra, ma mondo onirico».

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano – che tratterà fra l'altro di riti solstiziali, di Beatrici e Beatori e di risorse spirituali in genere – sarà arricchita da una cena comunitaria, in modalità ognuno-porta-qualcosa, sfociante in veglione di Capodanno. Giunta la mezzanotte il 2019 verrà inaugurato con un abbraccio collettivo, ad auspicio del prevalere dell'umana armonia, per proseguire ancora con giochi teatrali e vari. Vi sarà anche la mise en scène, stile commedia napoletana, del "Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere" di Giacomo Leopardi.

Ricordiamo che per partecipare al festival-laboratorio non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti; e che il programma completo è consultabile nel blog dell'Accademia, palasciania.blogspot.com, dove inoltre chi non sarà riuscito a risolvere da solo l'anagramma troverà il numero da contattare per chiedere un suggerimento.

20 dicembre 2018

Se una notte d'inferno un professore

Comunicato stampa sulla puntata n. 12 di Ortelius Room. Grazie se lo potrete pubblicare.


Coniugando il divertimento più bambinesco e folle con i più seri spunti conoscitivi e immaginativi, prosegue su e giù tra le sue dodici sedi – distribuite lungo una linea che va da Aversa a Pietramelara, con al centro Capua – il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua  puntata n. 12, come sempre a ingresso gratuito, vedrà l'Accademia Palasciania ancora una volta in collaborazione con l'associazione Capuanova, nella cui sede – Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10) – ci si incontrerà alle ore 18.45 di domenica 23 dicembre.

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo "Natale in casa Coppelius. Lenti stregate, automi, manicomi" e tratterà di racconti del mistero, dell'incubo e del terrore, in particolare "L'uomo della sabbia" di E.T.A. Hoffmann, già ispirazione per incontri palascianiani quali "Prospero contro Coppelius" (2012) e "Londra 1889: Sherlock Holmes contro il professor Coppelius" (2013). Nella seconda parte si farà laboratorio teatrale, improvvisando una commedia – in uno stile misto tra Eduardo De Filippo e "The Rocky Horror Show" – basata sugli 11 elementi proposti dal pubblico la settimana scorsa e ambientata in una villa stregata, dove compie i suoi esperimenti alchemici e robotici il diabolico professor Coppelius: tutte le persone presenti potranno recitare sul palco nelle parti delle sue vittime e dei suoi mostri.

Ricordiamo che per partecipare al festival-laboratorio non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti; e che il programma completo è consultabile nel blog dell'Accademia, palasciania.blogspot.com.

14 dicembre 2018

Meraviglie del tempo e del non tempo

Comunicato stampa sulla puntata n. 11 di Ortelius Room. Grazie se lo potrete pubblicare.


Come un treno del quale ogni vagone è una Wunderkammer, prosegue la sua corsa il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La puntata n. 11, come sempre a ingresso gratuito, vedrà l'Accademia Palasciania ancora una volta in collaborazione con la Pro Loco di Capua, nella cui sede – Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6) – ci si incontrerà alle ore 18.45 di domenica 16 dicembre.

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo "Dove sono i bei momenti. Aiòn, chrònos, kairòs, temps retrouvé" e per argomento base il tempo. Si vedrà fra l'altro come la musica sia «fatta di puro tempo», a diversi livelli; come lo spaziotempo einsteniano presupponga l'eternità dell'istante, e Barbour e altri ipotizzino l'inesistenza del tempo; come per gli antichi il tempo potesse essere lineare o ciclico, ed Eraclito lo definisca «un bambino che gioca»; come Petrarca faccia trionfare il tempo sulla fama e l'eternità sul tempo, e Wells lo faccia traversare da una macchina meravigliosa; come Proust lo perda e lo ritrovi, e ognuno di noi lo possa periodizzare nel cercar sé stesso.

Ricordiamo che per partecipare al festival-laboratorio non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti; e che il programma completo è consultabile nel blog dell'Accademia, palasciania.blogspot.com.

6 dicembre 2018

Al-Hallaj e il mistero dell'amore

Comunicato stampa sulla puntata n. 10 di Ortelius Room. Grazie se lo potrete pubblicare.


Nessuno è ancora riuscito a scoprire (nonostante sia in bella mostra sulle locandine, come la «lettera rubata» di Poe nello studio del ministro D.) la struttura segreta su cui si basa il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile", diviso in due parti dalla duplice cesura del 5 e dell'8 dicembre, giorni genetliaci di Ferdinando Palasciano (1929-1995) e di Immacolata Cardillo (1903-1991). Intanto la puntata n. 10 – a ingresso gratuito come sempre – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con la Casa del Popolo Spartaco, nella cui sede (Santa Maria Capua Vetere, via Gaetano Saraceni 2) l'evento si terrà alle ore 18.45 di domenica 9 dicembre.

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo "O lume risorto. Trasposizioni epistemiche e immersioni in batisfera" e per argomento base, a partire dalla familiare figura di Gesù di Nazareth, le religioni. Più in particolare la tolleranza religiosa. O meglio, ampliando il quadro ai sistemi di pensiero non religiosi, la tolleranza epistemica. Fin dove è possibile il dialogo fra Materialisti, Agnostici, Metafisici liberi, Credenti elastici e Fondamentalisti? Questo e altri interrogativi pratici saranno intervallati da momenti più lirici, come la recita di "Donna de paradiso" di Iacopone da Todi. (Si noti intanto come "O lume risorto" sia titolo speculare a quello della puntata n. 5, "Sole morituro", e ambedue siano anagrammi di "Ortelius Room".)

Ricordiamo che per partecipare al festival-laboratorio non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti; e che il programma completo è consultabile nel blog dell'Accademia, palasciania.blogspot.com.

27 novembre 2018

Fra teatro della memoria e àgape

Comunicato stampa sulla puntata n. 9 di Ortelius Room. Grazie se lo potrete pubblicare.


Giunge a metà del suo cammino multicolore il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 9 – a ingresso gratuito come sempre – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra, che le aprirà la chiesa dei Santi Rufo e Carponio (Capua, via corso Gran Priorato di Malta 40) alle ore 18.45 di venerdì 30 novembre, giorno del secondo anniversario della scomparsa di Eleonora Carmelina Bellofiore (1933-2016).

Non vi sarà una messa, per l'occasione, ma un incontro filosofico e conviviale. Marco Palasciano terrà una lezione-spettacolo interattiva dal titolo "Per te ho vissuto, amore mai perduto. Alberi di eventi e nidi di Verità Splendente" che si articolerà in due parti, seguite infine da una cena comunitaria. La prima parte tratterà del ruolo del caso e del destino nelle nostre vite, i cui momenti più significativi sono come «distillati da un alambicco che ferve fin dal principio del mondo». La seconda parte consisterà in una sessione di laboratorio teatrale – dove chiunque potrà recitare – sul tema delle persone care partite per l'iperuranio.

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti, e che il programma completo è consultabile nel blog dell'Accademia Palasciania (palasciania.blogspot.com).

23 novembre 2018

Bestie ignoranti e ciarlatani usmanti

Comunicato stampa sulla puntata n. 8 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Di sogno in storia, di pianeta in cometa, di via silvestre in circo equestre prosegue il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 8 – a ingresso gratuito come sempre – tornerà a vedere l'Accademia Palasciania in collaborazione con la Pro Loco di Capua, nella cui sede, Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), ci si incontrerà alle ore 18.45 di domenica 25 novembre.

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo (con sottotitolo ammiccante a Swift e Huxley) "Antropocalisse. Crisi globale e modest proposals per un brave new world". Tra utopie e distopie, povertà materiale e spirituale, mari inquinati e muri inquietanti, bestie ignoranti e ciarlatani usmanti… qual è la reale portata dell'attuale «apocalisse antropologica»? in quale labirinto si è smarrito – se si è smarrito – l'Homo sapiens sapiens, sapiens in bono atque sapiens in malo, e quale filo potrà ricondurci al «cielo stellato dentro di noi»? Tale il quesito centrale della serata, al quale forse non si troverà responso. Ma di certo si troverà diletto, per il clima caratteristico degli incontri palascianiani (la conclusione è sempre una cena comunitaria).

Ricordiamo inoltre che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti; e che il programma completo è consultabile nel blog dell'Accademia Palasciania, palasciania.blogspot.com.

14 novembre 2018

Nell'oceano dei sogni è goccia il cosmo

Comunicato stampa sulla puntata n. 7 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Nuova trasferta dall'agro capuano all'agro aversano per il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 7 – a ingresso gratuito come sempre – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con l'associazione Oceania - il mondo dei bambini, nella cui sede  (Aversa, via Evangelista Torricelli 6) l'evento si terrà alle ore 18.45 di domenica 18 novembre.

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo "La mappa del mondo dei sogni. All'asilo un bambino si domanda se Paperone esista" e prenderà le mosse dai nostri ricordi d'infanzia per trattare, fra l'altro, della branca primaria della filosofia: l'ontologia, incentrata sulla questione dell'essere e dei diversi piani di esistenza. Quanto è reale il mondo dei paperi Disney? Quanto è reale quello di madame Bovary o del principe Myškin? Quanto è reale il nostro stesso mondo? Ma «reale» in che senso?... Pure si ficcherà il naso nella gnoseologia, che indaga i modi e limiti dell'umana conoscenza, e nella sua sottobranca relativa alle scienze, l'epistemologia. Il tutto fra simpatici momenti di laboratorio ludico, affettivo, biografico e teatrale.

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.com.

9 novembre 2018

Giochi teatrali, letterari e vari

Comunicato stampa sulla puntata n. 6 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Continua a dipanarsi come un filo multicolore tra le sedi più diverse – palazzi nobiliari e centri sociali, chiese e bar, librerie e giardini d'infanzia – il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 6 si terrà – a ingresso gratuito come sempre – alle ore 18.45 di domenica 11 novembre presso Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), vedendo l'Accademia Palasciania in collaborazione con l'associazione Capuanova ancora una volta, per l'esattezza la cinquantesima.

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo "Amleto e Salomè. Riscritture, contaminazioni, sintesi inattese". Nella prima parte si tratterà principalmente di narrativa combinatoria, fra giochi di trasposizione e di ibridazione, sia in campo letterario sia in quelli della regia teatrale e cinematografica. In particolare si immaginerà cosa accadrebbe «se della Galilea l'empio Tetrarca / coincidesse col re di Danimarca». Nella seconda parte si allestirà sul palcoscenico un intero spettacolo, senza altri spettatori che i guitti stessi, da improvvisare su di un canovaccio elaborato a partire dai 12 elementi proposti dal pubblico la settimana scorsa. Tutte le persone presenti potranno cimentarsi come attori, comparse, musicanti, costumisti e scenografi.

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.com.

3 novembre 2018

Come in un vecchio film di fantascienza

Comunicato stampa sulla puntata n. 5 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Dopo lo strabiliante e, strabiliantemente, riuscito esperimento del combinare la filosofia con i numeri da circo, tornano da Succivo a Capua i carrozzoni del dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 5 si terrà – a ingresso gratuito come sempre – domenica 4 novembre, ore 18.45, a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), vedendo l'Accademia Palasciania nuovamente in collaborazione con la Pro Loco capuana.

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo "Sole morituro. Drammaturgia allegorica e fantascienza classica" – notare l'anagramma – e sarà particolarmente interattiva, oltreché densa di «amazing stories», «storie straordinarie» quand'anche facenti parte dell'ordinario delle nostre vite. Dopo una panoramica introduttiva costellata di astronavi, supercomputer, robot, cyberman, mostri mutanti, alieni, abitanti di mondi paralleli e altre creature e macchine mirabili, si farà laboratorio ludico, affettivo, biografico e teatrale utilizzando creativamente i materiali del vissuto personale, da trasporre sul piano del mito e da calare negli stilemi di quell'epoca della narrativa fantascientifica che va dalla fondazione della rivista "Amazing Stories" (1926) a, grosso modo, la conclusione della serie classica di "Star Trek" (1969).

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.com.

2 novembre 2018

Commuovere, allegrare, affraternare

Mercoledì 31 ottobre si è tenuta in Succivo, presso la Parrocchia della Trasfigurazione, per la durata di circa due ore e alla presenza di 9 partecipanti, Circo Universo. Il cammello parlante e altri racconti meravigliosi, la puntata n. 4 di Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile, dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 5 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 4 novembre alle ore 18.45 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), e si intitolerà Sole morituro. Drammaturgia allegorica e fantascienza classica.

La puntata n. 4, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano in panni circensi, a presentare i numeri di un circo immaginario: trasposizioni di figure e di episodi esemplari dell'umana vita – reali o allegorici – cavati dalla storia, dalla microstoria, dalla leggenda, dal mito, dalla letteratura, dal teatro musicale e dal cinema, tutti cuciti insieme da un euristico filo d'Arianna che, cogliendo i tratti in comune tra ciascun numero e il successivo, li ha disposti in una sequenza lineare, per guidarci con criterio attraverso la selva sterminata delle millantamila fabulæ onde si compone la fabula mundi.

Di séguito ecco elencati (cliccare sui titoli per approfondire; il simbolo indica dei video) i 32 numeri del «Circo Universo»:

Palasciano in Circo Universo. Foto di Filiberto Serra.
1. Toro Seduto
2. L’orso cavaliere
3. L’uomo piú forte del mondo
4. La bomba di Alamogordo
5. Ada Lovelace e Alan Turing
6. La donna a orologeria
7. Giovanna II d’Angiò e la sua botola
8. La donna gallina
9. Pagliacci
10. Il primo omicida della storia
11. Il cammello parlante
12. Il ciuchino ballerino
13. L’uomo insetto
14. La donna ragno
15. La vecchia misteriosa*
16. L’uomo volante
17. Le sirene
18. Le piú straordinarie chimere**
19. Il violinista aracnodattilico
20. L’uomo senza arti
21. L’uomo elefante
22. La colonna vertebrale di Gideon Mantell e i suoi fossili
23. Il tavolino di Girolamo Segato
24. La creatura di Viktor Frankenstein
25. Gilgàmesh e il vecchio Utnapishtìm
26. La gabbietta della Sibilla
27. Il primo poeta della storia
28. Il pastore canterino
29. L’esperimento di Otto von Guericke
30. Il carro di Achille che trascina il cadavere di Ettore
31. Il Sagittario
32. L’epilogo di Prospero

 Anagrammi inseriti nello spettacolo:
3. Tespio → ospite
9-10. Canio → Caino
10. La comparsa Caino → Marco Palasciano
16. L’Icaro campa sano → Marco Palasciano
32. Caos, clap!, armonia → Marco Palasciano

Note:
* Da un racconto filosofico: «[...] sul fondo di un vicolo cieco davanti al quale era sicuramente già passato, vide un arcolaio, e in simbiosi con esso una tranquilla vecchina che filava e filava [...], seduta su una panca. [...] ― Vecchia, chi sei? ― Senza cessare di girar la ruota, ella rispose con un fosco enigma: ― Aracne all’alba, e intesso il labirinto; allora l’ignoto ti tenta e ti spaventa. Arianna a mezzogiorno, e con un filo t’indico il cammino; allora entri e speri. Àtropo al tramonto, e taglio quel filo prima che tu possa raggiungere l’uscita; allora ti disperi. Penelope a mezzanotte, e dissolvo il labirinto, lasciandoti libero; allora ti perdi. ― E maternamente/matematicamente sorrise. [...]».

** Noi stessi, dacché nel Cretaceo il nostro DNA di proto-topolini marsupiali si ibridò con quello di un virus (vedi qui).

27 ottobre 2018

Tutto è numero, un numero da circo

Comunicato stampa sulla puntata n. 4 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Compie la sua prima trasferta fuori Capua il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 4 si terrà, a ingresso gratuito come sempre, mercoledì 31 ottobre alle ore 18.45 presso la Parrocchia della Trasfigurazione (Succivo, piazza IV novembre 20), vedendo per l'occasione l'Accademia Palasciania in collaborazione con la parrocchia stessa e con il Gruppo Agesci Succivo 1.

La lezione-spettacolo, integrata da momenti di laboratorio teatrale cui chiunque potrà partecipare, avrà per titolo "Circo Universo. Il cammello parlante e altri racconti meravigliosi". In essa Marco Palasciano vestirà letteralmente i panni del direttore di un circo, presentando i più strabilianti numeri. Qui un ciuchino ballerino di nome Pinocchio, lì un Pagliaccio dal cuore avvelenato. Qui un uomo trasformato in un enorme insetto immondo, lì una donna trasformata in ragno. Qui i cavalli di Otto von Guericke a imbizzarrirsi nel corso di un bizzarro esperimento, lì quelli di Achille a trascinar per la pista il corpo di Ettore. Qui l'illusionista Coppelius e la sua assistente dagli occhi di smalto, lì l'uomo volante dalle ali di piume e cera. Qui non tigri o leoni ma Leopardi, lì i prodigiosi discendenti di un mammifero ibridato con un virus...

Toccherà poi alle stesse persone del pubblico – preparandosi a ciò nell'intervallo fra la prima e la seconda parte – raccontare nuove meraviglie, singolarmente o in gruppo, attingendo al proprio bagaglio di storie, relative sia al vissuto personale sia a quanto udito del mondo, che si tratti di realtà o finzione. Facoltativo portarsi da casa nasi da clown, strumentini musicali e quant'altro possa essere utile a rafforzare l'atmosfera circense.

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.com.

17 ottobre 2018

Essere, amore, gioco: è tutto qui

Comunicato stampa sulla puntata n. 3 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Giunge al quarto dei suoi venti appuntamenti – contando anche la puntata ouverture, un cui tema tornerà ora come spunto base – il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 3 vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con l'associazione Capuanova e si terrà, come sempre a ingresso gratuito, domenica 21 ottobre alle ore 18.45 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10).

La prima parte consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano intitolata "Imperium Amoris. L'infinito nascosto nel finito", dove – non senza qualche momento di laboratorio affettivo – si tratterà del rapporto fra essere, amore e gioco, sullo sfondo di una concezione del mondo tanto lontana dal materialismo quanto dallo scambiare il sogno per realtà (anche se la realtà non è che un sogno).

Nella seconda parte si allestirà sul palcoscenico una recita, da improvvisare su di un canovaccio elaborato a partire dai 18 elementi proposti dal pubblico la settimana scorsa. Tutte le persone presenti potranno cimentarsi come attori, comparse, musicanti, costumisti e scenografi (eventualmente portandosi da casa copricapi, mantelli, flauti, glockenspiel e quant'altro di utile alla messinscena).

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.it.

16 ottobre 2018

Zeus in coma nella stazione aliena

Domenica 14 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 23 partecipanti e per la durata di circa due ore e un quarto, A come Abisso, Z come Zenit. L'abbecedario del viandante mistico, la puntata n. 2 di Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile, dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 3 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 21 ottobre alle ore 18.45 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e si intitolerà Imperium Amoris. L'infinito nascosto nel finito.

Tabellone dei 24 mondi.

La puntata n. 2, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano inclusiva, quanto a momenti d'interazione col pubblico, di un esercizio immaginativo basato su 24 mondi ovvero scenari (fra l'altro, al terzultimo scenario si è improvvisato un dialogo cantato) e di un brainstorming durante il quale si sono raccolti 18 elementi utili alla stesura del canovaccio d'una improvvisazione teatrale, da inscenare la settimana prossima. Argomenti trattati durante la lezione-spettacolo:

Descensus ad inferos e ascensus ad astra
Imitazioni della Commedia di Dante nella fanciullezza e adolescenza di Palasciano, a partire dal 1978. La Hypnerotomachia Palasciani, 2002. — Come di questi tempi vi sia in giro «troppa realtà», tale da «intossicare» (per es. «Facebook ci bombarda ogni giorno con insistiti accenni alle più squallide vicende politiche, criminose e gossippare»); «ben venga dunque un po' di onirico». — Il viaggio di Dante personaggio attraverso l'universo. La cosmologia aristotelico-tolemaica. — L'Ade, il luogo del buio. Dagli inferi antichi all'inferno e paradiso cristiani. La dottrina cattolica del purgatorio, secondo Jacques Le Goff sviluppatasi al fine di integrare nella comunità banchieri, mercanti ecc. — Il descensus ad inferos prima di Dante: il babilonese Enkidu; i greci Òrfeo, Odìsseo, Psiche, Èracle, Tèseo e con lui Pirìtoo; la magnogreca Deìfobe e con lei il troiano Enea; l'ebreo san Paolo; e – con incluso nel viaggio il purgatorio, talvolta pure il paradiso terrestre – gli irlandesi san Patrizio, san Brandano e Tnùgdalo. — L'ascensus ad astra prima di Dante: il Somnium Scipionis nel De re publica di Cicerone; il Libro della Scala di Maometto; il Libro delle tre scritture di Bonvesin de la Riva; il De Ierusalem celesti di Giacomino da Verona, pure autore del De Babilonia civitate infernali. — Bestie, uomini, dèi. Superamento della dicotomia alto/basso nel dionisiaco. Le dimensioni sospese di teatro, circo, carnevale, mundus inversus, inferi, sogno. Simbolismo magico-filosofico di giochi e giocattoli come l'altalena, simbolo dell'uguaglianza sostanziale di terrestre e celeste (a dispetto di Aristotele).

Alfabeto e giochi con le lettere
Universo come caleidoscopio, gioco anagrammatico ecc. — Dall'àlea (caso) all'alétheia (verità). — Esempi di anagrammi, tra cui alcuni composti da Palasciano negli ultimi due anni e mezzo (vedi qui). — Sciarada, tautogramma, lipogramma, acrostico e altri giochi di parole. — Acrostico a elenco: provate a elencare varie cose che vi caratterizzano, usando come lettere iniziali tutte le lettere del vostro nome e cognome (es.: Meraviglia, Ansia, Ribellione, Cronache, Oratoria, Pensiero, Arte, Ludus, Algoritmi, Scibile, Capua, Iperuranio, Amicarium, Nonnine, Omoerotismo). Acrostico a frase (es., in tre endecasillabi, ispirato a un tema della puntata scorsa: Moltissima Ansia Rende Claudicante / Ogni Passo Attraverso Loci Amoeni, / Selve Che Insisterai A Nomare Oscure). Poesie acrostiche a capoverso (es.: vedi qui). Poesie acrostiche alfabetiche (es.: i sette salmi alfabetici della Bibbia). — Per la storia delle origini dell'alfabeto vedi puntata n. 4 di Dal Paleolitico a Palasciania. Basti ora dire che la lettera A deriva dal disegno stilizzato della testa di un toro, da cui l'anagramma Il toro sumero → Ortelius Room; e avete già notato gli altri due anagrammi di Ortelius Room nascosti nel programma?

Elaborazione collettiva della struttura di un possibile poema o romanzo epico-onirico, se non di un festival-laboratorio
Prestigio del numero 24 (vedi qui). Palasciano elenca 24 scenari siglati da A a Z e le rispettive sinossi di capitoli o puntate, con qualche approfondimento essenziale, poi vi ritorna sopra per far esprimere i presenti in merito a ciò che vorrebbero collocare in ciascuno di essi, scegliendo oggetti ed eventi i cui nomi inizino eventualmente con la lettera corrispondente (una sorta di «Cose, animali, fiori, città» versione extralusso). Si sceglie infine uno scenario da usare in un'improvvisazione teatrale (per la quale, però, non ci sarà il tempo); e la maggioranza vota per Giove. — I 24 scenari sono divisi in quattro parti: Acqua, Terra, Aria, Fuoco. Al loro giro si sovrappongono due giri dello Zodiaco, partendo dalla Bilancia così che ai Gemelli corrispondano la lettera I e la V, le uniche due che si sdoppiano, formando rispettivamente la coppia gemellare I|J (qui fatta corrispondere a Sodoma e Gomorra) e la coppia gemellare V|W (al sistema Terra-Luna). Scenari:


A. Ci si addormenta, tipo Polìfilo o Alice, e si sogna di ritrovarsi in un luogo buio, al centro della terra, nel fondo dell’inferno, su un lago ghiacciato. Incontro con Mnemòsine, giusto poc'anzi rapita da Ade per farne la sua amante approfittando del fatto che Zeus è chissà dove, da che lo ha sconfitto il mostro Tifone. Mnemosine ha mangiato una melagrana, cibo dei morti, dunque non può lasciare gli inferi; ma la facciamo vomitare, e così può fuggire con noi, intanto che Ade è impegnato sull'Olimpo a battibeccare con Poseidone su chi dei due debba succedere sul trono del fratello scomparso.

B. Risaliamo gli inferi seguendo il corso dei fiumi Cocìto, Flegetonte, Stige e Acheronte.

C. Fondale marino. Da uno dei vari ingressi degli inferi sbuchiamo tra le rovine di Atlantide.

D. Viaggio sottomarino a bordo di un pesce gigante che ci ha rapiti, insieme col profeta Giona. Dalla bocca del mostro infine, grazie al suggerimento di un tonno (vedi Le avventure di Pinocchio, cap. XXXIV), usciamo, ma ancor sott'acqua. Da là sotto, mentre risaliamo, possiamo «ammirar l'ombra d'Argo» (Paradiso, XXXIII, 96).

E. In alto mare, a bordo della nave Argo che ci ha raccolti. Ivi, tra gli altri compagni di Giàsone: Eracle, con Ila; e Càlai e Zete, figli del vento Bòrea, che hanno Eracle in antipatia.

F. Sull'Argo ormeggiata presso la costa della Misia. Alcuni degli Argonauti vanno in perlustrazione alla ricerca di cibo e acqua; Ila viene rapito dalle ninfe d'un fiumicello, colpite dalla bellezza del giovinetto; Eracle si attarda a cercarlo, invano; e la nave riparte senza Eracle, grazie all'insistenza di Calai e Zete in ragione del vento propizio. (Tutto ciò è narrato nelle Argonautiche, libro I.) Noi preferiamo scendere dall'Argo e restare con Eracle.


G. Troia. Re Laomedonte, costretto a dare in pasto la propria figlia Esìone a un mostro per placarlo, chiede aiuto a Eracle, promettendogli in cambio i cavalli donati a suo nonno Troo da Zeus (in cambio di Ganimède), cosí veloci da correre sull’acqua; ma, dopo che Eracle ha spacciato il mostro, il re manca alla parola data e gli dà dei cavalli qualsiasi. Eracle giura vendetta.

H. In cammino con Eracle dalla Troade alla Cananea. Incontro con due angeli in incognito che vanno da un certo Lot, per le preghiere di suo zio Abramo, a trarlo da Sodoma prima che la città sia distrutta.

I|J. A Sodoma siamo ospiti di Lot. La folla sodomita bussa alla porta, bramando sodomizzarci; Lot le offre le sue due figlie vergini, acché siano violentate al posto nostro e degli angeli, essendo l'ospitalità sacra; ma la folla viene accecata da un lampo divino. Lot fugge con moglie e figlie, e con loro noialtri mortali più Eracle, dalla città che tosto vien distrutta insieme con la vicina Gomorra. (Come andrà poi a finire per Lot e famiglia, da cui ci separiamo? vedi qui.)

K. In una selva ai piedi di un «dilettoso monte» (Inferno, I, 77), non lontano da Gerusalemme.

L. Scalata del monte. Incontro con tre fiere; Eracle mette in fuga la lonza e la lupa, sconfigge il leone e resta a spellarlo per farsene un mantello, mentre noi proseguiamo verso la cima.

M. Sulla cima: incontro con la vergine Astrea, che guiderà Mnemosine sul sole, dove sarà al sicuro dalle grinfie del fotofobico Ade. Ma noialtri mortali veniamo ora rapiti da un disco volante, casualmente in ricognizione da quelle parti; ond'eccoci alla mercé di orribili alieni, provenienti da un altro sistema stellare.


N. Spazio interstellare, ai confini del sistema solare. Sulla stazione spaziale aliena dove ha fatto ritorno il disco volante, ci troviamo tra i vari prigionieri di uno zoo in allestimento, tra cui il dio Zeus in coma da che fu imprigionato dal mostro Tifone, mostro a sua volta imprigionato dagli alieni che, come apprendiamo, sono stati attaccati dal mostro nei pressi del suo covo cometario nella nube di Oort, e lo hanno abbattuto e disintegrato col loro raggio della morte. Ma gli alieni vengono tosto messi KO da un banale microrganismo che ci portavamo addosso, come nel finale della Guerra dei mondi di Wells. Rubiamo quindi un'astronave e fuggiamo, recando con noi Zeus nel suo sarcofago medico stile bara di Biancaneve.

O. Fascia di Kuiper. Ivi un planetoide minerario, mondo miserabile i cui abitanti sono schiavi di una vita grigia, senza altro orizzonte che i piú bassi bisogni materiali.

P. Nettuno, il primo dei quattro pianeti gassosi, è il mondo della follia: un mundus inversus carnevalesco, surreale, barocco e decadente.

Q. Urano, mondo dalle torri d'avorio, i cui abitanti sono animati dalle piú elevate istanze spirituali, dalla curiosità scientifica all'amore universale e all'etica.

R. Saturno, mondo malinconico, di spettri, con atmosfere stile Viandante sul mare di nebbia e Isola dei morti.

S. Giove, mondo allegro, ove tutti non pensano che a pascersi di delizie, e sono ben pasciuti come in Wall·e.


T. Asteroidi della fascia principale. Un microasteroide urta e danneggia l’astronave e provoca un incendio, che non si spegnerà fino alla fine della nostra avventura, consumando intanto settore dopo settore.

U. Marte. Assistiamo all’eterna guerra fratricida tra i marziani del partito di Phobos e del partito di Deimos.

V|W. Sistema Terra-Luna. Sulla Luna si trova tutto ciò che andò perduto (vedi viaggio di Astolfo nell'Orlando furioso, canto XXXIV), tra cui la coscienza di Zeus, che recuperiamo. Il dio esce dunque dal coma e vola sul sole, da Mnemosine, mentre noi preferiamo completare il giro del sistema solare.

X. Venere. Pianeta tutto arte, in ispecie la musica: nessuno parla qui se non cantando.

Y. Mercurio, mondo fin troppo razionale: l'altra faccia della follia. Gli abitanti sono simili ai laputiani dei Viaggi di Gulliver, matematici e inventori di macchine assurde, tra le ricerche più astruse e inutili. Essi sono così presi dal lambiccarsi il cervello, che i servi devono badare al proprio signore quando questi passeggia, dandogli leggere bacchettate sugli occhi affinché non cada in qualche precipizio; e a casa poi la moglie lo cornifica con i visitatori, davanti a lui, senza che se ne accorga.

Z. Sole. Zeus si è appena congiunto con Mnemosine: avviene qui il concepimento delle nove Muse, che avvieranno sulla Terra quel progresso, sia pur lento, onde l'umanità perverrà tra millenni a una nuova età dell'Oro; e la vergine Astrea potrà un giorno tornare, finalmente, dal suo esilio celeste. A questo punto ci possiamo destare dal sogno.

12 ottobre 2018

Ventiquattro le ore, i libri, i quadri...

● Le ore del giorno.
● Le stagioni del calendario agricolo cinese.
● Le tonalità del sistema tonale occidentale (12 maggiori, 12 minori); onde i 24 preludi di Chopin, Debussy ecc.; i 24+24 preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato di Bach, i 24 di Šostakovič ecc.; ecc.
● I fotogrammi al secondo nello standard attuale delle riprese e proiezioni cinematografiche.
● Le lettere dell’alfabeto greco; da cui i 24 libri dell’Iliade, dell’Odissea ecc. Ma anche le lettere dell’alfabeto egizio, le rune ecc.
● I libri del Tanakh, la bibbia ebraica.
● I libri di Prospero nel film di Peter Greenaway Prospero’s Books.
● I carati in un’oncia.
● Le dita in un cubito tolemaico.
● Le falangi toccabili coi pollici, per contare, nelle due mani.
● Le vertebre mobili.
● Le nuvole nella commedia di Aristofane Le nuvole.
● I trombettieri alla corte del re d'Ungheria Mattia Corvino.
● Gli avatar del dio Viṣṇu.
● I filosofi che si domandano cos’è Dio, nel Libro dei 24 filosofi.
● I vecchi dell’Apocalisse; da cui i 24 vecchi del Purgatorio, XXIX, 61-87.
● Le classi sacerdotali di Gerusalemme.
● Gli oniromanti ufficiali operanti a Gerusalemme al tempo del rabbino Bana’ah, che li consultò tutti, ne ebbe 24 interpretazioni diverse e altrettante diverse predizioni, e… quale si avverò? tutte!
● I peccati che ostacolano la Teshuvah secondo Mosè Maimonide.
● Le tesi della Summa di Tommaso d’Aquino.
● Le tesi di Leibniz sull’essere (un breve scritto senza titolo).
● Le famiglie fondatrici di venezia.
● I Tirthamkara, i profeti del giainismo.
● Le sillabe del Gayatri.
● Gli elementi secondo gli Hare Krishna.
● I dipinti di Rubens sulla vita di Maria de’ Medici.
● Le tavole di Jan van Rymsdyk et alii in William Hunter, Anatomia uteri humani gravidi tabulis illustrata (L’anatomia dell’utero umano gravido).
● Le tavole della cartografia di Napoli di Federico Schiavoni.
● Le arti marziali coreane tradizionali.
● I cigni nella coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov per la versione 1895 del Lago dei cigni di Čajkovskij.
● I volumi degli opera omnia di Nietzsche donati da Hitler a Mussolini.
● I criminali nazisti giudicati dal primo processo di Norimberga.
● I secoli da Platone a oggi.

11 ottobre 2018

Un tour tra i mondi dell'immaginario

Comunicato stampa sulla puntata n. 2 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Dopo averci portato a spasso tra selve più o meno oscure e fiabesche, il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile" prosegue con una puntata n. 2 non meno ricca di mirabilia, che vedrà nuovamente l'Accademia Palasciania in collaborazione con la Pro Loco di Capua e si terrà – come sempre a ingresso gratuito – domenica 14 ottobre alle ore 18.45 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6).

La lezione-spettacolo avrà per titolo "A come Abisso, Z come Zenit. L'abbecedario del viandante mistico". In essa Marco Palasciano tratterà fra l'altro di viaggi immaginari, mondi misteriosi e giochi di parole da cui far scaturire lampi di illuminazione. Non mancheranno momenti di laboratorio ludico, affettivo, biografico e teatrale ai quali potranno partecipare tutte le persone presenti.

Ricordiamo che sarà sempre possibile inserirsi in "Ortelius Room", senza necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.it.

10 ottobre 2018

Tra l'«Inferno» dantesco e «Hänsel e Gretel»

Domenica 7 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 17 partecipanti e per la durata di circa due ore e mezza, Nel punto x del cammin di nostra vita. Ognuno ha in cuore la sua selva oscura, la puntata n. 1 di Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile, dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia; le cui venti puntate si basano su uno schema segreto da scoprire, del quale durante questa si è fornito qualche primo indizio.

La puntata n. 2 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 14 ottobre alle ore 18.45 nuovamente a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), e si intitolerà A come abisso, zeta come zenit. L'abbecedario del viandante mistico.

Palazzo della Gran Guardia, 7 ottobre 2018. Foto di Annalisa Papale.

La puntata n. 1, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo inclusiva, fra l'altro, di tre momenti interattivi (senza contare il consueto giro di commenti finale):

una gara a chi ricordasse più versi del canto I dell'Inferno di Dante, declamandolo appresso a Marco Palasciano, infine l'unico – ohibò – a declamarlo interamente a memoria;

un'esperienza di immaginazione guidata (preceduta da un rapido provino vocale per i versi degli animali e l'urlo del mostro), con ciascun partecipante – chiusi gli occhi – a figurarsi di uscire di casa per una passeggiata e ritrovarsi, non si sa come, in un bosco, dove incontra un mostro, e fugge, e giunge a una casetta, e gli apre la porta sua nonna, viva o morta che sia nella realtà, e l'interno della casetta è proprio uguale a quello della casa reale della nonna, ed entrato da lei sarà al sicuro;

un momento di laboratorio di teatro della fiaba, con la rappresentazione di una scena ispirata a Hänsel e Gretel. La strega, seduta davanti al caminetto, rievoca compiaciuta alcune sue malefatte crudeli, mentre Gretel spazza il pavimento e la distrae per dare a Hänsel agio di limare le sbarre della propria gabbia (quelle, in realtà, a protezione del finestrame di Palazzo della Gran Guardia: vedilo nella foto qui sopra; peccato però che nessuno abbia fatto foto durante la scena!). Personaggi:
HÄNSEL (Frankie B.)
GRETEL (Nicole P.)
LA STREGA (Annalisa P.)
Si è inoltre inaugurato il nuovo pseudo-microfono per le interviste lampo ai presenti: un cono coperto di firme, giacché l'anagramma di microfono è firmo cono. Quanto alle domande, sono state: «E tu chi sei?»;  «Che fai di bello (per cambiare il mondo)?»; «Come ti senti stasera?»; «Serve un abbraccio di conforto?»; se sì, «Chi dei presenti preferisci ti abbracci?»; se è indifferente, si domanda agli altri «Chi lo/la vuole abbracciare?».

Argomenti trattati durante la lezione-spettacolo:

Definizione dei laboratori interni a Ortelius Room
Laboratorio ludico: puro gioco, per scaldare l'atmosfera.
Laboratorio biografico: cosa abbiamo da narrare e in che forma potremmo narrarlo.
Laboratorio affettivo: l'espressione immediata di emozioni e sentimenti relativi al nostro vissuto, o anche al nostro immaginario.
Laboratorio teatrale: l'espressione degli stessi mediata da personaggi-simbolo, situazioni allegoriche ecc.

La selva come locus amoenus e come locus horridus
Gli spazi civilizzati in opposizione polare alla selva: se i primi sono percepiti come positivi, la seconda è percepita come locus horridus; se negativi, è percepita come locus amoenus. — La selva in cui vaga Renzo nel capitolo XVII dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni. — La selva al principio della Hypnerotomachia Poliphili. — Brunetto Latini nel Tesoretto si smarrisce in una selva dove incontra la Natura, che lo istruisce su questioni dottrinali (manco fosse la dea Dike del Perí phýseos parmenideo) e gli indica la strada, che lo condurrà... indovinate: da Tolomeo o da Copernico? — La selva di Saron, stregata dal mago Ismeno nel canto XIII della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, con Tancredi in preda all'allucinazione dell'albero da cui escono il sangue e la voce di Clorinda. — La selva come metafora. La vita: una «immensa silva plena insidiarum et periculorum» (Agostino, Confessioni), ma non solo: vedi Francesco Petrarca, Res seniles, dove il locus è sia horridus sia amoenus: la selva «di giorno riempie di dolcezza e alletta gli occhi e le orecchie di chi vi abita, ma allo spegnersi del giorno diviene orribile e paurosa». — La selva come smarrimento della «diritta via», dal canto I dell'Inferno di Dante al madrigale LIV di Petrarca. Concezione pessimistica dell'amore in Petrarca: una mera distrazione dal cammino verso Dio. — La selva come luogo di iniziazione per diverse culture. — La selva come banco di prova dei cavalieri nella letteratura romanza. — La selva come caotico labirinto di desideri incrociati nel canto I dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. — La selva come locus amoenus dal giardino dell'Eden biblico al giardino della casa della nostra infanzia. Il giardino dell'antico Palazzo Palasciano, a Capua, in via Lorenzo Menicillo.

Dal bosco fiabesco all'Ombra junghiana
Le raccolte di fiabe da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile a I racconti di Mamma Oca di Charles Perrault alle Fiabe del focolare dei fratelli Grimm. — Il bosco della tradizione fiabesca tra orchi, fate, animali parlanti ecc. — L'orco e l'Orco. — Tra le figure archetipiche del folklore: le antenate benevole e, di contro, le streghe. I riflessi del mito nella fiaba e l'ambivalenza di divinità come Persefone. — La selva come metafora della Grande Madre-Utero e quindi come simbolo dell'origine di tutto ciò che riguarda la nostra vita, nel bene e nel male; fra l'altro le cause delle nostre virtù e vizi, e dei nostri desideri e paure. — L'Ombra junghiana, di nuovo. (E dei sogni suoi messaggeri torneremo a parlare nella puntata n. 7.)

Il punto x del cammin di nostra vita
Qual è la nostra «diritta via»? C'è un destino individuale da adempiere o no? Se c'è, e se dunque si può smarrire «la diritta via», e qualcuno di noi l'ha smarrita, quale è stato il suo «punto x»? Se invece non c'è, si consideri che ci si trova comunque in un mondo strutturato per generare un ricco ventaglio di cammini vitali. (E dell'eventualità che questo sia «il migliore dei mondi possibili» parleremo nella puntata n. 3.) — Come che sia, la «selva oscura» in cui ci smarriamo è fuori di noi o non, piuttosto, dentro di noi? Ecc. — Non vi sarà alcun obbligo, durante il laboratorio biografico di Ortelius Room, di parlare del proprio vissuto personale, doloroso o meno che sia. — L'espediente di P. per trovare la forza di parlare pubblicamente (sia pure a ingresso limitato) del punto x del proprio vissuto, una volta e mai più, durante il nostro precedente festival-laboratorio, Dal Paleolitico a Palasciania: ripercorrere, in circa trenta ore di lezione-spettacolo, l'intera storia dell'Homo sapiens sapiens dal 36.000 a.C. al 2018, in una sorta di colossale rito a puntate culminante – dopo tanta rincorsa – nel punto x (1976) per poi concludersi, ricongiungendosi con il presente, alle ore 0.00 del 21 maggio 2018, giorno del suo 50° compleanno.

La dedica nascosta
Una figura cardine della vita di P.: la nonna paterna Immacolata Cardillo. Rivelazione conclusiva: la data del XVII anniversario della sua morte è la stessa data di questa puntata n. 1 di Ortelius Room. Ecco il perché della «casetta della nonna» nella selva.

Palazzo della Gran Guardia, 7 ottobre 2018. Foto di Francesco Netti.